Giuseppe Antonio Pianca (Agogna 1703 - Milano post 1757)Natura morta con cavolo verza, zucca, sedano e meleOlio su tela48,5 x 64 cmGiuseppe Antonio Pianca, artista dall’animo tormentato, recupera la drammatica eredità seicentesca milanese, in particolare del Morazzone, di Francesco Cairo, Giovan Battista Crespi detto il Cerano, Giovanni Battista Discepoli detto lo Zoppo di Lugano e Filippo Abbiati. Lascia Milano per un periodo genovese, ove coglie l’influenza di un altro artista dall’animo tormentato come Magnasco. Dopo un quinquennio a Novara, torna definitivamente a Milano. La sua produzione di nature morte è esigua, caratterizzata per composizioni molto semplificate realizzate con uno stile pittorico in cui la pittura è stesa con tratti corposi e nervosi, tesi a restituire una forte veridicità della frutta e verdura rappresentata. Tra le opere a cui è possibile paragonare la nostra tela, ricordiamo “Natura morta con cavolfiori e mele” della Pinacoteca Civica Ala Ponzone di Cremona. Giuseppe Antonio Pianca (Agogna 1703 - Milan post 1757)Still life with savoy cabbage, pumpkin, celery and applesOil on canvas48,5 x 64 cm